Nei giorni scorsi è stata finalmente effettuata la consegna dei lavori di riqualificazione e ampliamento dell’ospedale San Massimo di Penne. Il cantiere verrà aperto il prossimo 16 ottobre, una notizia a lungo attesa dall’intera comunità vestina. Considerati i toni trionfalistici utilizzati dal centrodestra regionale e comunale – oltretutto immotivati, a fronte di un ritardo di ben 5 anni -, ci preme ribadire alcuni concetti attraverso una breve e circostanziata operazione verità.

Innanzitutto occorre rammentare come l’intervento in questione sia frutto di risorse intercettate e lasciate in eredità all’attuale Governo regionale dal centrosinistra, mediante il fondo per l’edilizia sanitaria finanziato dalla legge 205/2017 approvata dal governo Gentiloni. Entrando nel dettaglio, la precedente Giunta di centrosinistra aveva destinato alla ristrutturazione del nosocomio di Penne la bellezza di 25 milioni di euro, ma la Giunta Marsilio ha poi scelto arbitrariamente – e nel silenzio più assoluto dell’Amministrazione comunale di Penne e dei consiglieri regionali del pescarese – di tagliare una metà di quei fondi (12,5 milioni) e dirottarli sugli ospedali di Lanciano, Vasto e Avezzano.

Già nel precedente comunicato di fine luglio ci eravamo chiesti se la metà residua fosse sufficiente a venire a capo di tutte le criticità che affliggono il San Massimo, e quindi a garantire un’organizzazione degli spazi e un servizio più efficienti. Oltretutto, se nel 2017 veniva destinata all’ospedale vestino la somma di 25 milioni di euro, a rigor di logica dopo 7 anni quei fondi dovrebbero risultare ancora più necessari. Anche perché, a causa dell’ingente ritardo accumulato – l’avvio dei lavori era stato inizialmente annunciato per l’aprile del 2021 –, il costo dell’intervento è lievitato di circa 1 milione di euro per via dell’aumento dei costi di energia e materiali. Un incremento di spesa a cui ha dovuto far fronte la Regione Abruzzo, che impiegando fondi Asl e regionali è arrivata a mettere in campo complessivamente oltre 16 milioni di euro.

Stando alle dichiarazioni degli esponenti di centrodestra, all’ampliamento della struttura seguirà poi anche un potenziamento dell’organico medico e infermieristico. Ciò significa che, malgrado l’ospedale vestino accusi da anni una cronica carenza di personale, con un Pronto Soccorso e interi reparti (specie Medicina e Anestesia) che si reggono esclusivamente sull’encomiabile abnegazione di professionisti costretti a turni massacranti e a volte persino contrari alle leggi, le nuove assunzioni non verranno formalizzate prima di settembre 2025, ovvero la data prevista per l’ultimazione dei lavori. Una notizia che dovrebbe provocare forti reazioni tra l’utenza.

Insomma, l’entusiasmo esibito dal centrodestra ci sembra a dir poco fuori luogo. Noi ci auguriamo che i fondi stanziati dalla Giunta Marsilio siano sufficienti per trasformare una parte del San Massimo in un ospedale sicuro, moderno e funzionale, ma la vera sfida di questo Governo regionale sarà ritrovare i 12,5 milioni che erano stati destinati al San Massimo e sono stati scippati. Nel frattempo continueremo a denunciare la carenza di personale e le altre criticità irrisolte, vigilando affinché i lavori procedano nei tempi stabiliti e senza interferire con le prestazioni sanitarie.

Il Consigliere Regionale Pd
Antonio Blasioli

Il segretario del Circolo Pd di Penne
Luciano Procacci