Il Consiglio dei Ministri svoltosi ieri pomeriggio ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, per 12 mesi, in conseguenza degli eventi meteorologici verificatisi nei mesi di maggio e giugno 2023 nei territori delle province di Teramo, Pescara e Chieti, territori per cui, per l’attuazione delle prime misure urgenti, sono stati stanziati 4.120.000 euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Viene così dato un riscontro alla richiesta del Comune di Chieti di riconoscimento dello stato di emergenza avanzata alla Regione a fronte delle criticità dell’area di via Arenazze-via Gran Sasso e delle altre zone cittadine interessate dal fenomeno.
“Vogliamo considerarlo un primo riscontro alla nostra richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per il dissesto idrogeologico che noi abbiamo esteso a tutta la città interessata dal fenomeno e che ammonta a circa 100 milioni di euro, fondi che ci consentirebbero di intervenire e sostenere la cittadinanza con i conseguenti ristori – così il sindaco Diego Ferrara – Ora si tratta di capire l’entità delle risorse accordateci dal Consiglio dei Ministri, visto che l’erogazione riguarda le province di Chieti-Pescara-Teramo da quanto abbiamo appreso a mezzo stampa e dagli esiti del Consiglio dei Ministri di ieri. Aspettiamo l’ufficialità per renderci conto degli interventi possibili, che sono tanti, imponenti e riguardano sia la messa in sicurezza in emergenza di tutte le zone interessate e sia i ristori alle persone che non hanno più un tetto e che hanno dovuto lasciare la casa. Il problema del dissesto idrogeologico è un problema complesso, che la nostra Amministrazione ha voluto affrontare, perché interessa varie zone della città e lo abbiamo fatto perché vogliamo che Chieti sia tutta in sicurezza e la comunità tutelata. Le iniziative da noi prese sin dall’inizio del mandato sono diverse, siamo partiti dal via Arenazze che era la situazione più critica, ma siamo intervenuti anche altrove, al Theate Center, ad esempio, portando a termine un lavoro sulla scarpata e aperto altri scorci di analisi in altre zone in cui il fenomeno ha cominciato a manifestarsi, come via Ettore Ianni, per citarne una. Ad oggi il dissesto idrogeologico è parte importante del Programma triennale delle opere pubbliche, siamo operativi per 500.000 euro con la manutenzione di scarpate e fossi e stiamo impiegando 2 milioni di euro per la progettazione degli interventi da fare nelle aree segnate dal fenomeno. Appena insediati abbiamo voluto fare il punto di tutto ciò che era stato fatto e ciò che non era stato fatto del Progetto Chieti, cosa che ci ha consentito di avere un quadro chiaro e, soprattutto, aggiornato e operativo sul presente e sul futuro, per questo abbiamo cercato e impiegato risorse per studi e monitoraggi, coinvolto la Protezione civile regionale prima e anche nazionale, aggiornato creato una task force con il nostro settore tecnico che è costantemente attivo sul fronte, con l’Università d’Annunzio ed esperti che ci fossero di sostegno e aiuto per le decisioni da prendere, come quelle, necessarie e irrevocabili che hanno portato allo sgombero di diversi condomini e anche di due plessi scolastici, a fine maggio. Uno sforzo a favore della sicurezza e della prevenzione che e sempre più necessario e che da solo il Comune non può sostenere”.