“Il commissario giudiziale nel suo parere sul concordato preventivo afferma che ad oggi la delibera 296 del 27 marzo non ha ancora trovato attuazione, non entra nel merito della situazione attuale, tant’è che ieri abbiamo predisposto con la riunione dei capigruppo un Consiglio in prima convocazione per giovedì e in seconda convocazione per lunedì. La riunione dell’Assise avrà all’ordine del giorno una delibera di indirizzo proposta all’unanimità dalla Giunta, che consentirà all’Amministrazione di andare avanti nella complessa soluzione dei problemi della partecipata, un atto capace anche di tenere conto del dissesto del Comune di Chieti proclamato nell’ultima seduta di Consiglio comunale e di dare seguito alle azioni di concordato su Teateservizi”, così il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo e il sindaco Diego Ferrara.

“Se la delibera verrà approvata, sarà comunicata sia al liquidatore e sia al commissario, che valuteranno così un’altra situazione e confidiamo che le singole azioni vengano considerate in modo positivo – continuano Febo e Ferrara – Il parere non ci sembra entri nel merito del piano, che, anzi, viene ritenuto valido, come si legge chiaramente nel testo. Per questo noi andremo avanti, nel rispetto delle normative e soprattutto dei lavoratori e dei servizi della partecipata, che, con la delibera, vedrà l’avvio della procedura per la sua trasformazione a società pubblico-privata entro il 31 dicembre 2023, con la cessione del 49% delle quote ai privati e l’affidamento del servizio per gli anni del concordato. L’Amministrazione ha manifestato sin dall’inizio la volontà di agire in tal senso, dando formalmente mandato alla struttura di concretizzare atti e procedure per arrivarci nei tempi e modi richiesti. Questo, dopo anni di inerzia da parte di quella politica che, pure avendo governato a lungo la città, non ha proposto soluzioni al problema Teateservizi. Riteniamo che con questa delibera il liquidatore possa essere messo in condizione di valutare e correggere il piano. Chi parla di incapacità confonde i dati tecnici con quelli politici: ma come si fa anche solo a considerare le richieste che arrivano da un’opposizione che non partecipa alle riunioni della capigruppo e che, sistematicamente, davanti a delibere importanti per la vita dell’Ente e della città abbandona il Consiglio o non vota?”