La provincia di Chieti sta vivendo un momento difficilissimo in tema di offerta sanitaria e di salute e sorprende davvero la verve di Schael che invece di prendere atto delle difficoltà e magari raccontare le azioni che si stanno provando a mettere in campo, sparge fumo dicendo che va tutto bene e dei miracoli che avrebbe compiuto in questi anni. Eppure nella parte a sud dell’Abruzzo, negli ospedali di Lanciano e Vasto, classificati Dea di I livello, si è registrato il più grosso passo indietro in tema di prestazioni ospedaliere dal 2018: parliamo del -30% a Lanciano, -27% a Vasto per non parlare di Ortona che dopo tutta la propaganda fatta dalla destra negli anni scorsi ha visto crollare le prestazioni del 46%. La situazione, inoltre , del CUP in provincia di Chieti è fuori controllo con problemi fintanto sulle reti informatiche interne ed esami quasi impossibili da prenotare. Per non parlare della gravissima situazione del pronto soccorso a Vasto e Lanciano dove manca personale e le persone sono costrette ad attese enormi. I presidi ospedalieri di questa parte di Abruzzo si reggono solo grazie all’abnegazione e generosità dei medici e degli operatori, talvolta bistrattati, come accaduto con l’assurdo attacco di Schael agli operatori del Cup che ha scatenato la reazione delle sigle sindacali. Dall’azienda ci si aspetterebbe un atteggiamento serio e pragmatico e non di fare il braccio armato della propaganda della destra di Marsilio in previsione delle prossime regionali gettando fumo e seguendo una massima politica di anni fa: se non puoi convincere, confondi.
In apertura la foto della protesta davanti all’ospedale Renzetti di Lanciano.
Il segretario del Pd della provincia di Chieti
Leo Marongiu