“Era fine marzo quando il direttore generale della Asl2 di lanciano-Vasto annunciò che avrebbe potenziato personale e servizi del San Pio di Vasto. È giugno e non solo questo non è ancora successo, ma Schael dice che va tutto bene, quando all’inizio della stagione estiva, un presidio rischia la chiusura perché non riesce a dare risposta all’utenza sanitaria. Il pronto soccorso è ormai arrivato al collasso, la struttura ha perso il 26,5 per cento delle prestazioni dal 2018 a oggi e CUP e i singoli reparti sono dimenticati e abbandonati dalla Regione e dalla Asl dopo le ripetute promesse che entrambe non sono state in grado di mantenere. Questa è la situazione di Vasto, non quella descritta dal manager che al posto di fare conferenze stampa di natura politica, dicendo quello che il partito che lo ha nominato gli impone, dovrebbe pensare a fare il direttore generale della più grande asl d’Abruzzo, per garantire i livelli di assistenza sanitaria ai cittadini”, commenta duramente la situazione del presidio ospedaliero vastese, uno dei maggiori della costa abruzzese, il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci.
“Una situazione gravissima, come sottolinea lo stesso sindaco Francesco Menna, che ben conosce i problemi per averli più volte sollevati sia alla Asl, sia alla Regione, tanto da chiedere ora anche una riunione ad hoc del Comitato ristretto dei sindaci Asl e come confermano anche quanti ogni giorno operano nella struttura. Un quadro tanto grave da sollevare il rischio di chiusura del presidio, se non ci saranno azioni concrete e tempestive per affrontare le tante criticità – rimarca Paolucci – Prestazioni non più garantite e in crollo, interminabili liste di attesa e un Pronto soccorso che doveva essere potenziato mesi fa e dove ci sono solo 8 medici in servizio all’inizio della stagione estiva, che a Vasto segna un imponente aumento delle presenze turistiche. I locali dell’emergenza sono angusti e insufficienti sia per i pazienti e sia per gli accompagnatori. La carenza di personale è una vera emergenza e riguarda più reparti: Neurologia; Chirurgia; Ortopedia; Medicina, tutti scoperti per il periodo estivo. Che senso ha, poi, comprare le attrezzature per abbattere le enormi liste di attesa che ci sono anche a Vasto e che fanno fuggire i pazienti anche da qui, se non c’è il personale che le fa funzionare? Non solo, per prenotare le prestazioni c’è chi aspetta anche un anno, a prescindere dalla gravità del suo problema, eppure si erano presi impegni. Invece, ovunque, ci sono solo problemi e situazioni irrisolte, nonostante la richiesta di interventi e le denunce che si susseguono da mesi. Questa è la sanità dell’era Marsilio a Vasto, un quadro verificabile in qualsiasi momento, che non coincide con quella raccontata da Schael, che con le sue dichiarazioni non solo si copre di ridicolo facendo affermazioni imbarazzanti (da incorniciare quella sulla mensa che mancherebbe anche negli altri ospedali), ma manca nuovamente di rispetto a una comunità illusa da mesi da lui e dal presidente Marsilio. Era pronto a spendere domani, disse in uno dei tour, i 150 milioni del nuovo ospedale, però non ha precisato a quale galassia si riferisse quando ha lanciato questa sfida, perché quello che abbiamo visto accadere finora è che uno dei maggiori presidi del territorio rischia il collasso perché Regione e Asl sono inerti. Con la salute sei cittadini non si scherza”.