Il modo migliore per rendersi conto del funzionamento, dei risultati positivi e delle gravi carenze di qualsiasi struttura o attività è quello di verificare di persona la situazione. Troppe volte ci si limita e ci si accontenta di giudicare dall’alto o da lontano, facendo riferimento a parametri astratti, a equilibrismi formali o normativi, oppure fidandosi di racconti interessati e parziali. Per questo invito l’Assessore Verì a verificare sul campo la situazione dei nosocomi della ASL1. I Ministeri – mettendolo con chiarezza per iscritto – avevano clamorosamente denunciato la situazione di crisi della Sanità abruzzese, chiedendo per l’ennesima volta alla Giunta una correzione di rotta sulla gestione strutturale del Fondo Sanitario Regionale. La Regione è stata chiamata a garantire appropriati Livelli Essenziali di Assistenza rispettando l’equilibrio economico visto che il risultato di gestione del 2021 era stato influenzato da “entrate straordinarie non ripetibili” e ad affrontare i problemi della Sanità nel Programma operativo 2022-2024 già richiesto a dicembre 2021 e non ancora approvato. Ma in questo quadro generale si inserisce la drammatica situazione dell’ospedale di Avezzano e soprattutto del San Salvatore. All’Aquila le carenze strutturali, l’indebitamento abissale che si è generato, la carenza di personale, l’impoverimento professionale di interi reparti, le strumentazioni tecnologiche spesso non adeguate, le lunghe liste d’attesa, la mancata sostituzione dei medici di famiglia, l’idea assurda di realizzare al San Salvatore la Casa di Comunità, adesso l’attacco hacker che ha messo in tilt tutto il sistema, e la previsione che ovunque in Abruzzo si realizzeranno nuovi Ospedali tranne che all’Aquila, tutto questo indica una prospettiva drammatica non solo per il diritto alla salute delle persone, ma per la tenuta sociale, economica e civile della città e dell’Abruzzo interno. Purtroppo l’indifferenza del sindaco dell’Aquila che dovrebbe rappresentare gli interessi del territorio anche come presidente del Comitato ristretto dei Sindaci, non fa che peggiorare le cose. Se a questo quadro si aggiunge il progetto di Autonomia differenziata che ridurrà ancora di più le risorse nelle Regioni più povere e con minori servizi, le tinte diventano ancora più fosche. Per questo, cara assessore, le chiedo di venire con me, con noi. Andiamo al San Salvatore in un giorno e in un orario di ordinaria frequentazione, come se fossimo due cittadini qualunque. Andiamoci senza stampa, senza accompagnatori, senza auto di servizio (così sperimenteremo anche l’accessibilità dei parcheggi). Andiamo al CUP per vedere quanto tempo ci vuole per fare una prenotazione e poi, giriamo nei reparti – senza per carità intralciare il sacrosanto e generoso lavoro di medici e infermieri. Una visita informale, riservata, quasi in incognito. Potrebbe essere il modo migliore per rendersi conto di persona di come vanno le cose, di ciò che pensa la gente, delle risposte vere e concrete da dare ai cittadini.

 

 

Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale

Stefano Albano, Stefano Palumbo, Stefania Pezzopane, Lorenza Panei, consiglieri comunali

Francesco Piacente, segretario PD