Le previsioni di crescita elaborate dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre evidenziano un brusco stop per l’economia abruzzese, che con un PIL previsto allo 0,23% nel 2024 risulta essere la penultima regione italiana dopo il Molise. Non solo: l’Abruzzo è l’unica regione insieme all’Umbria a non aver saputo colmare il gap tra il periodo pre-Covid (2019) e quello attuale. La variazione del PIL in questi ultimi cinque anni è infatti pari al -0,23%.
L’indagine suggerisce di puntare sul turismo per sopperire alla contrazione prevista per i settori moda e automotive, ma le notizie che giungono proprio in questi giorni tratteggiano un quadro a tinte fosche: il mese di giugno ha fatto registrare un forte calo degli arrivi – quantificato nel 30% – e quello di luglio sta andando appena un po’ meglio ma sempre in negativo (-20% circa).
Mancano all’appello soprattutto gli stranieri, e qualcuno a Palazzo Silone dovrebbe capire che c’è una stretta e sgradevole connessione tra il crollo del numero dei transiti all’aeroporto d’Abruzzo (sono 21.565 gli utenti persi nei primi cinque mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) e la fuga dei turisti stranieri verso altre mete.
La Regione è senza strategia e questa totale mancanza di cura e di visione sullo sviluppo, sulle infrastrutture e sull’economia produce un grave danno di competitività per il sistema Abruzzo. La giunta regionale batta un colpo, altrimenti i danni prodotti da questa inerzia ce li porteremo dietro per anni.
Daniele Marinelli, segretario regionale del Pd Abruzzo