Con il recente aumento dei prezzi per “adeguare” il costo del trasporto pubblico all’inflazione è stato inferto un duro colpo agli abruzzesi. Infatti alla dubbia questione delle tariffe, ossia pagare nel giro di un anno fino al 20% in più un servizio che rimane invariato o che addirittura vale di meno, si sommerà il peggioramento della già precaria vivibilità di alcuni luoghi della regione. D’altro canto sembra molto difficile poter immaginare che gli introiti derivanti dai prezzi maggiorati possano essere reimpiegati per migliorare e implementare il servizio. Appare molto più probabile che la forte necessità di fare cassa abbia generato da parte dell’amministrazione di centro-destra l’ennesima aggressione alle economie fondamentali della nostra regione.

Con la mancata proporzionalità tra il costo e la qualità del servizio del trasporto pubblico una fetta importante della popolazione abruzzese, che è già esposta ad una certa marginalità geografica perché risiede nei piccoli comuni e in territori in cui è più difficoltoso muoversi, verrà colpita da un’altra e assai più grave marginalità che sarà di tipo sociale. È questo, dunque, lo scenario desolante che produrrà l’innalzamento dei costi che i cittadini dovranno sostenere per accedere al trasporto pubblico locale.

A tutto ciò si aggiunge anche una particolare condizione paradossale. Non si riesce infatti a comprendere come in tempi di aumenti del costo dei biglietti, sia impossibile usufruire appieno della mobilità offerta dall’azienda regionale di trasporto pubblico TUA, perché pregiudicata da altre responsabilità irrisolte che rendono di fatto impraticabile la completa fruizione a migliaia di abruzzesi.

A tal riguardo è utile rammentare che in diverse aree dell’Abruzzo il servizio non è offerto direttamente dalla società regionale che cura il trasporto locale, ma affidato a dei privati detentori di licenza che però non sempre garantiscono l’armonizzazione delle prestazioni con quelle della società TUA. Un esempio di quanto appena affermato è la mancanza di coordinamento tra gli orari delle corse dei privati con quelle della società TUA, oppure del trasporto passeggeri su rotaia. Ciò genera disagi alla mobilità anche nel caso di brevi tragitti, con una diffusa casistica accertata di pendolari in difficoltà nel rientrare presso le proprie abitazioni distanti solo pochi chilometri da terminal, fermate, stazioni ferroviarie. Siamo davanti ad una situazione che senza dubbio certifica la presenza di disservizi che risultano più evidenti presso alcune zone dell’aquilano, delle aree interne delle province di Teramo e Chieti (soprattutto nell’alto vastese), e in alcuni piccoli centri della Val Pescara. E nonostante tutto ciò Marsilio decide per un ingiustificato aumento dei prezzi del (dis)servizio.

Alla luce di quanto sopra esposto siamo di fronte ad una situazione di emergenza che il Partito Democratico sta monitorando costantemente, dialogando con i sindaci, le amministrazioni locali, garantendo il massimo impegno con i nostri consiglieri regionali determinati a far ritirare la delibera con la quale la giunta Marsilio ha rimesso le mani per l’ennesima volta nelle tasche degli abruzzesi.

Giuseppe Ferrante
Responsabile Dipartimento “Piccoli Comuni” PD Abruzzo