Il Consigliere Regionale Dino Pepe, primo firmatario di 18 emendamenti volti a tutelare le eccellenze del nostro territorio provinciale e far si che non vi fosse un evidente declassamento della sanità teramana, è risultato l’unico Consigliere Regionale eletto nella nostra Provincia ad essere presente a tutta la discussione della seduta.
“Capisco l’imbarazzo dei Colleghi consiglieri di maggioranza, evidentemente non coinvolti nella stesura di un atto così importante per il futuro del nostro territorio e per tutta la sanità teramana, ed oggi chiamati ad assumersi la responsabilità di supportare con il proprio voto l’ennesimo scippo alla nostra Provincia. Ci saremmo aspettati un sussulto di dignità politica, di attaccamento alla nostra terra, di riconoscenza e riconoscimento della necessità di un investimento per il diritto alla salute dei nostri concittadini. Ed invece, nella confusione più totale, sia a livelli di contenuti che di postura istituzionale, hanno balbettato e per larga parte disertato l’aula delegando i colleghi a partecipare alla votazione anche in nome e per conto loro”, commenta il Consigliere Dino Pepe.
“Avevo presentato in Commissione, e continuerò la battaglia in Consiglio Regionale il prossimo 12 dicembre, 18 emendamenti che avevano ed hanno un unico obiettivo: ripristinare le eccellenze del teramano, dare dignità alla rete ospedaliera della nostra Provincia. Avremmo avuto bisogno di maturità politica ma abbiamo dovuto registrare ignavia! Non ci resta che un interrogativo: con che dignità i miei colleghi di maggioranza potranno essere sul territorio, confrontarsi con i cittadini e i pazienti, dopo che hanno avallato una rete ospedaliera che premia altri territori regionali e penalizza Teramo, la Vibrata, la Costa Teramana, la vallata del Fino?” continua il vice Capogruppo del PD.
“Sarebbe bastato essere presenti alle precedenti sedute delle Commissioni sanità, ascoltare le associazioni, le istituzioni, gli ordini professionali coinvolti in audizione per registrare con obiettività la realtà dei fatti: la sanità teramana esce mortificata e declassata, in termini di servizi e di risposte ai cittadini su un tema vitale come il diritto alla salute. E, quindi, sentire la necessità e il dovere politico e istituzionale di correggere queste storture. Ed invece, con estrema arroganza, il Presidente della commissione e tutta la maggioranza hanno preferito fuggire dal confronto e troncare la discussione in Commissione, bocciando ogni proposta di modifica migliorativa per il nostro Territorio. Abbiamo fatto tutto il possibile in Commissione, riproporremo la discussione in Consiglio: non ci saranno ulteriori appelli! Lo sanno i consiglieri regionali, ma soprattutto lo sanno i nostri concittadini che meritano assai più rispetto da chi riveste una carica istituzionale così importante”.