Arrivare a chiedere le dimissioni di un amministratore è sempre un gesto estremo, l’ultimo che purtroppo si è costretti a compiere quando ogni altro tentativo è fallito. Ma purtroppo l’inefficienza che caratterizza la gestione del Consiglio di Amministrazione dell’ADSU e i danni che sta creando agli universitari e alla città hanno ormai superato il livello di guardia. Dal 1 ottobre – dopo la chiusura della Campomizzi che ospitava gli studenti – dovevano essere messi a disposizione almeno i pochi alloggi reperiti in immobili ATER e in altre strutture. Invece nemmeno questo è stato fatto. Gli studenti fuori sede giunti in queste ore dalla Puglia, dalla Sicilia o da altre regioni del paese hanno trovato questa vergognosa sorpresa ad attenderli. Purtroppo questa non è che l’ultima goccia che fa traboccare un vaso di inefficienza e incapacità. Alle spalle abbiamo anni di fallimento che, invece di facilitare la residenzialità studentesca e i servizi universitari orientandoli sempre più verso il centro storico e integrandoli con la vita cittadina, ha drasticamente tagliato i posti letto spostandoli non alla periferia, ma direttamente fuori città, vicino a Cansatessa. E poi ricordo le Borse di studio elargite con mesi e mesi di ritardo, come pure è successo coi rimborsi delle tasse regionali. Per questi errori e carenze ho fatto ben due richieste di Accesso agli Atti, ancora inevase per andare fino in fondo nelle assurde responsabilità del Cd’A. È terribile dover constatare che proprio l’ADSU sia il primo nemico dell’Aquila città universitaria e della conoscenza, una città che ha una gloriosa tradizione accademica e vede l’impegno costante dell’Ateneo e l’ulteriore sviluppo e qualificazione formativa grazie alla nascita del GSSI. L’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario deve battersi per migliorare i servizi, chiedere più risorse, pretendere attenzione e collaborazione da Regione, Comune, ASM, ecc. Invece la gestione Morgante è sempre stata succube, servile, incapace di chiedere, di ottenere e di operare. Si rinnovino subito la presidenza e il Consiglio d’Amministrazione, prima che facciano ulteriori irreparabili danni.
Il consigliere regionale
Pierpaolo Pietrucci