Risale ad un paio di giorni fa la notizia dell’arrivo del terzo elettrotreno Coradia Stream 2.0 intitolato a Benedetto Croce, che verrà impiegato per il collegamento con la capitale e altre tratte lungo la costa adriatica. I primi due, intitolati a Gabriele D’Annunzio ed Ignazio Silone, erano stati invece presentati lo scorso luglio a Lanciano alla presenza del presidente Marsilio e dei vertici Tua.
Tuttavia, a distanza di tre mesi dall’inaugurazione in pompa magna, i due treni nuovi di zecca non sono ancora stati messi in esercizio, e giacciono al momento inutilizzati in un deposito della stazione di via Bergamo a Lanciano. La sorveglianza nelle ore notturne è affidata ad un servizio di vigilanza, il cui costo ricade ovviamente sugli abruzzesi. Anche il terzo convoglio si appresta a subire la stessa sorte.
Il ritardo è imputabile a diversi ordini di motivi. Oltre ad intoppi di natura burocratica, che consisterebbero nell’assenza di una certificazione per percorrere il tratto di 9 km Lanciano-San Vito, si rileva soprattutto la mancata abilitazione del personale all’utilizzo dei nuovi mezzi. I corsi di formazione infatti non sono ancora partiti, dato che durante la stagione estiva – a causa della cronica carenza di organico che denunciamo da tempo – non è stato possibile distogliere i macchinisti dal servizio per via delle ferie programmate.
Al personale insufficiente si somma il parco mezzi risicato. Proprio in questi giorni gli utenti stanno denunciando soppressioni e riduzioni di corse. Da qui a metà mese infatti, determinati convogli, avendo raggiunto una certa soglia di chilometri percorsi, dovranno essere sottoposti a revisioni approfondite. Una domanda sorge spontanea: trattandosi di revisioni annunciate, per quale motivo non sono state pianificate per tempo al fine di non far ricadere il disagio sui pendolari?
Tornando però ai nuovissimi treni Coradia Stream 2.0 – che andranno senza dubbio a rinfoltire il parco mezzi, dato che è previsto l’acquisto di altri sei convogli -, ci è stata segnalata un’altra criticità. I tre treni al momento sarebbero fermi in deposito in quanto troppo lunghi per essere parcheggiati nell’officina Tua di Torre Madonna, ubicata tra Lanciano e Treglio. Sorge a questo punto un altro interrogativo che intendiamo rivolgere alla Giunta Regionale: nel caso questi mezzi, una volta messi in funzione, dovessero avere necessità di manutenzione, o semplicemente dovessero venire sottoposti ai controlli periodici programmati ogni tot chilometri, dove verrebbero ricoverati? Ci sarebbe necessità di inviarli fuori regione o abbiamo disponibilità sul territorio di officine di dimensioni congrue ai nuovi convogli acquistati?
Il consigliere regionale
Antonio Blasioli