Il sopralluogo effettuato alla Campomizzi pone legittimi interrogativi che non possono essere ignorati o minimizzati per tante, importantissime ragioni.

  1. La Campomizzi – che dopo il terremoto con i suoi 360 posti letto e la mensa era diventata un luogo di aggregazione, di comunità, di crescita – è stata sottratta agli universitari fuorisede senza che le centinaia di studentesse e studenti che ospitava avessero a disposizione un’alternativa altrettanto funzionale sul piano residenziale, didattico, dei servizi e dei collegamenti con la città. La soluzione ipotizzata è una palazzina dell’ATER a Cansatessa con 80/100 posti che qualcuno ha vergognosamente chiamato “studentato” o addirittura “cittadella universitaria”! Nel frattempo la Campomizzi è stata restituita all’Agenzia del Demanio per conto del Ministero della Difesa.
  2. Il Governo ha proposto di affrontare il problema dei migranti con la realizzazione di nuovi CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio) strutture – ma potremmo anche chiamarli “carceri” – dove i migranti potranno essere trattenuti fino 18 mesi per “velocizzare” (!) il rimpatrio. Ad oggi i Centri di permanenza per il rimpatrio operativi sono nove (Bari, Brindisi, Caltanissetta, Roma, Palazzo San Gervasio, Trapani, Gradisca, Macomer e Milano) e altri dieci dovranno essere realizzati nelle 12 regioni ad oggi sprovviste di CPR: Abruzzo, Calabria, Campania, Molise, Marche, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Valle d’Aosta, Veneto, Trentino Alto Adige.
  3. L’elenco delle nuove strutture verrà stilato nell’arco di due mesi dall’Agenzia del Demanio, anche sulla base di una ricognizione delle strutture idonee da parte del Ministero della Difesa e poi inizieranno i lavori con i 42,5 milioni di euro in tre anni già stanziati dal Ministero degli Interni.
  4. Molti Presidenti di Regione – anche di destra – hanno espresso critiche e dubbi su questa scelta che trasformerà in carcerati i migranti che fuggono da guerre o carestie. Ma poiché invece Marsilio si è dichiarato favorevole, il Sindaco Biondi è costretto ad arrampicarsi sugli specchi tentando di smentire.
  5. Pare che la Campomizzi possa ospitare presenze che vengono dalla Germania: non è chiaro di chi si tratti, né di quante persone, né per quanto tempo.

Se a questo aggiungiamo la gestione opaca dell’ADSU non solo per l’inefficienza verso gli universitari, ma anche per il funzionamento interno dei suoi organi (si sente parlare di Consigli d’Amministrazione convocati in assenza del Direttore e senza attendere il reintegro del membro espresso dell’opposizione), è legittimo esprimere forti preoccupazioni.

Mi chiedo, ci chiediamo: che succede all’ADSU? Che fine farà la Campomizzi? Gli studenti avranno un giorno i servizi dignitosi che una città universitaria dovrebbe saper offrire?

Il consigliere regionale
Pierpaolo Pietrucci