Il candidato sindaco della destra al Comune di Teramo continua a fare il ventriloquo del presidente Marco Marsilio, confermando l’assoluta mancanza di autonomia, visto che a livello locale è la controfigura dei noti Gatti e Tancredi, alla guida politica e amministrativa della città dai primi duemila fino al 2018, e noti per le loro pubbliche prese di posizione contrarie al recupero del Teatro Romano. Egli conferma di essere totalmente impreparato, oltre ad essere a totale servizio della destra a trazione aquilana e romana, perché attribuisce a Marsilio il finanziamento per la totale riqualificazione del Teatro Romano di Interamnia invece di ricordare che l’impegno di Gianguido D’Alberto sul tema ha portato la totale copertura del finanziamento grazie allo stanziamento dei fondi da parte del Ministero della Cultura e del Cis, attraverso le interlocuzioni con il commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini e l’allora premier Giuseppe Conte, incontrato personalmente all’Università. Questa la verità dei fatti – che vede l’approssimarsi dell’affidamento della gara d’appalto integrato per lo scavo archeologico e la successiva rifunzionalizzazione – di una grande vicenda fortemente sentita dalla popolazione teramana. Mentre l’attuale Sindaco si batteva dall’opposizione per raggiungere questi traguardi e l’allora maggioranza di centrodestra (composta dagli stessi manovratori di oggi) osteggiava la realizzazione dell’opera, l’attuale candidato probabilmente era impegnato in altre faccende.
I candidati PD
Stefania Di Padova e Alberto Melarangelo